martedì 14 maggio 2013

Piccola Guida alla Meditazione in 4 passi, un paio di premesse e una postilla




Con questo articoletto vorrei chiudere il cerchio: dalla teoria alla pratica. Ritengo però doveroso precisare che non posso definirmi un esperto nè tantomeno avere una conoscenza enciclopedica sul tema e dunque non ho certo velleità di insegnamento, divulgazione o cose di questo genere. Ho solamente imparato un metodo abbastanza diffuso e condiviso che su di me ha funzionato e voglio provare ad indicare sinteticamente i passi essenziali che lo caratterizzano. Io mi schiarisco definitivamente le idee e magari a qualcuno/a interessa. Niente di straordinario insomma, anche perchè di tecniche e metodi per meditare ce ne sono un'infinità ed io, appunto, ne ho imparato uno.

Di tipi di meditazione ne esistono tanti, ma tutti basati sul portare l'attenzione verso qualcosa. Ciò che distingue una meditazione con un'altra è, in estrema sintesi, proprio quel "qualcosa" oggetto della contemplazione ed il metodo con cui si raggiunge lo stato meditativo.

Ecco, in pratica, come si fa:
  • Rilassare il corpo e la mente: trovandosi in un luogo tranquillo e indisturbato, ciò può essere fatto cominciando a mettersi in una posizione comoda e facendo un bel respiro,  notando tutte le parti del corpo comodamente appoggiate.
  • Mindfulness: ovvero portare la propria attenzione nel modo più completo e contemplativo possibile sul corpo a partire dai piedi. Significa cioè notare e percepire le sensazioni del corpo profondamente e senza giudizi. Naturalmente può capitare che arrivi qualche pensiero che non c'entra nulla, ma è sufficiente osservarlo mentre passa e se ne va.
  • Vuoto: col passare del tempo la propria vocina interiore si sarà un po' fatta da parte e avrà lasciato spazio alla completa contemplazione delle sensazioni e del momento presente; si arriva quindi a provare un senso di "vuoto". Non c'è bisogno di crearsi aspettative, accade e basta.
  • Uscita: piano piano, riportare l'attenzione verso il mondo esterno (a volte lo si fa cominciando a muovere le dita delle mani e dei piedi).

Per concludere, rimane da dire che per quanto possa sembrare tutto molto semplice, se non banale, in realtà all'inizio è abbastanza difficile perchè la mente umana può fare grandi cose, tranne starsene un po' in disparte. Nelle filosofie orientali essa viene spesso paragonata ad una scimmietta selvatica che zompa perennemente da una ramo all'altro, da un albero all'altro, senza sosta (e grazie anche alla meditazione la si rende docile).
Quindi inizialmente è praticamente impossibile praticare da autodidatti ed è indispensabile una guida.
Ma fortunatamente non ci vuole troppo tempo per diventare autonomi.

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