venerdì 24 luglio 2015

Figli (incompresi) di una città minore

Se qualche giorno fa ho avuto un momento di pace in un giorno di stress infernale, domenica ho avuto un piccolo supplizio in una giornata di serenità.
Il destino mi ha regalato un magico incontro con un figlio (incompreso) di una città minore (che poi è la variazione esterofila dei figli di un dj minore).


Allora, domenica sono andato a godermi un po' di sole al lago con la mia fanciulla. Dopo la spiaggia siamo andati in un bel chioschetto per rinfrescarci con una gustosa bibita fresca (anzi, trattavasi di una centrifuga, un prodotto che mi pare di capire sia molto in voga ultimamente. Davvero deliziosa, comunque).

Lì ho incontrato un vecchio amico che non vedevo da millenni e di cui avevo perso le tracce.
Come va / come non va / cosa fai / cosa non fai ecc ecc... abbiamo attaccato a raccontarcela su con le le solite cose finchè...


finchè non è arrivata la fatidica frase:

"... e adesso mi sono trasferito qua sul lago perchè...


A BRESCIA NON C'E' UN CAZZO.


Qui, invece, si sta da Dio"





...




"Eh già! Ci vediamo, eh!"


Quante volte ho sentito questa frase, il cui messaggio subliminale, ovviamente, è:

"Brescia è troppo piccola e provinciale per me, PER ME!!! IO che sono apolide, vero cittadino del mondo che 1000 ne ha viste e 1000 ne ha fatte nella propria vita! No! Brescia non mi merita! Perchè IO valgo!"

Certo, come no.
Per carità, Brescia sarà pure una piccola cittadina un po' provincialotta però, curiosamente, quando ci sono eventi gagliardi in città queste persone illuminate non si vedono MAI. Chissà perchè.

Già.
Chissà.



martedì 21 luglio 2015

Quiete dal caos

La giornata di lavoro odierna era partita particolarmente male: in auto, mi sono ritrovato imbottigliato in un traffico infernale per un paio d'ore. Senza neppure un CD da ascoltare (dimenticati a casa...).


Poi, inaspettatamente, un piccolo momento di serenità:





e i suoni della natura a farmi da colonna sonora.

giovedì 2 luglio 2015

La dura verità

AGGIORNAMENTO DEL 06/07/2015: forse in un caso la situazione è cambiata.
Bene, ne sono felice.


Oggi purtroppo sento di dover scrivere parole amare.
Un po' di tempo fa mi è capitato di scoprire con delusione che persone che reputo amiche e che non dubito apprezzino il mio lavoro mi abbiano però fatto perdere del tempo contattandomi prima per organizzare degli eventi e senza farsi più vivi poi (roba che ho dovuto farmi vivo io - per fortuna con adeguato anticipo - per scoprire che non se ne faceva niente... no comment). Il problema non è semplicemente nel rammarico che non si riesca ad organizzare più quanto concordato inizialmente. Ma è la totale noncuranza nello sprecare il tempo altrui che mi lascia perplesso.
Credo che tutti più o meno consapevolmente si rendano conto che il tempo è una risorsa rara.
E allora, se ho la tua amicizia e la tua stima, perché abusi del mio tempo, amico?

Per fortuna credo di poter affermare che il tempo sprecato sia stato il minimo sindacale e sia riuscito a cavarmi da inutili impicci abbastanza velocemente.
Quindi, come dire, poteva andare peggio.
Ma rimane un po' di delusione dal punto di vista umano.
La verità mi fa male, lo so, ma ingoierò l'amaro boccone e via.

Comunque, sfrutto questo post per un paio di comunicazioni di servizio perché forse, certe ovvietà, è meglio chiarirle in maniera inequivocabile e cristallina:

- non ho tempo da perdere.
- Per mettere i dischi, non ho bisogno di nulla. A casa ho tutto quello che di cui ho bisogno e ci sto molto volentieri.
- Se voi per primi non vi prendete sul serio, lasciatemi perdere. Grazie.









Ok, ora torno  a fare le parole crittografate, va! Alan Turing, non sei nessuno!